La sicurezza sul lavoro assume un ruolo fondamentale già a partire dall’ambiente scolastico. Questa importanza è sottolineata non solo dal fatto che tutti gli studenti negli ultimi tre anni delle scuole superiori devono partecipare a un corso online sul tema della sicurezza lavorativa, integrato nei Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento (PCTO), precedentemente noti come alternanza scuola-lavoro. Ma anche dal dato allarmante che una quota significativa degli incidenti che coinvolgono i minori si verifica durante le attività di apprendimento.
Secondo uno studio sull’impiego minorile condotto dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA), delle circa 700.000 segnalazioni ricevute dall’INAIL nel 2022, l’ultimo anno per il quale si dispone di dati completi, ben 17.531, pari al 2,5% del totale, hanno coinvolto giovani tra i 15 e i 17 anni. Tra questi, la maggioranza schiacciante, ovvero l’84,8% (14.867 casi), erano studenti.
Questi incidenti avvenuti nel contesto della formazione scolastica, sia in classe che in altre attività didattiche, vengono considerati, ai fini assicurativi, come se fossero avvenuti in un contesto lavorativo. Solo il 15,2% degli incidenti (2.664 casi) ha riguardato veri e propri lavoratori, inclusi 285 allievi dei corsi di formazione professionale (IeFP), che possono essere considerati a loro volta studenti.
Questi dati evidenziano la necessità di una maggiore attenzione e di misure preventive nella sicurezza dei giovani durante le attività educative e formative, riconoscendo che il rischio di incidenti non è limitato esclusivamente agli ambienti di lavoro tradizionali.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare basandosi sui resoconti dei media, la maggior parte degli infortuni che coinvolgono gli studenti non avviene durante le attività di Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento (PCTO) o nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, ma piuttosto all’interno degli edifici scolastici o lungo i tragitti che separano le abitazioni degli studenti dagli istituti di istruzione.
Nel periodo analizzato, dei circa 15.000 incidenti registrati, solo 641 (circa il 3,7%) sono avvenuti durante un PCTO. La maggior parte degli infortuni si è verificata invece in contesti diversi, come durante attività scolastiche ordinarie, esercitazioni pratiche, simulazioni di lavoro, lezioni di educazione fisica, laboratori, gite scolastiche o nel tragitto casa-scuola. È tuttavia da notare che, rispetto a cinque anni prima, gli infortuni occorsi a minorenni sono diminuiti del 14,5%.
Nonostante la riduzione generale degli infortuni, gli incidenti che avvengono durante un PCTO o un tirocinio possono avere conseguenze gravissime. Un esempio emblematico è rappresentato dalle tre morti tragiche avvenute nell’anno di riferimento, tra cui quella di Lorenzo Parelli, il giovane studente deceduto il 21 gennaio 2022 in provincia di Udine durante la sua alternanza scuola-lavoro.
La sua morte è diventata un simbolo della lotta per garantire maggiore sicurezza nei tirocini scolastici. In aggiunta, nello stesso anno, si sono verificati altri due decessi tragici di studenti coinvolti in corsi di formazione professionale IeFP: Giuseppe Lenoci, della regione Marche, e Giuliano De Seta, del Veneto.
Questi eventi sottolineano l’importanza cruciale di implementare misure di sicurezza più rigorose e di garantire un ambiente sicuro per gli studenti, sia all’interno che all’esterno dell’ambiente scolastico, specialmente durante le attività che li espongono a rischi lavorativi.
Nonostante il numero di incidenti coinvolti sia relativamente basso, ogni caso è eccessivo. L’ambizione è di ridurre a zero questi eventi. In questo contesto, il Decreto Legge 48/23, noto anche come decreto “primo maggio”, mira a raggiungere questo obiettivo. Questo decreto ha introdotto diverse misure per rafforzare la sicurezza degli studenti coinvolti in Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento (PCTO).
Secondo quanto riportato dal portale Skuola.net, il decreto interviene su più fronti. Da un lato, si concentra sui soggetti ospitanti, i quali sono tenuti a garantire livelli di sicurezza più elevati quando accolgono studenti. Questo implica l’innalzamento dei requisiti di sicurezza che devono essere soddisfatti per registrarsi sulla piattaforma gestita dal sistema delle Camere di Commercio, la quale facilita la candidatura degli studenti per i progetti di PCTO. Dall’altro lato, il decreto ha potenziato le garanzie fornite dall’assicurazione obbligatoria INAIL.
A differenza del passato, questa copertura assicurativa si estende ora a tutte le attività connesse alla vita degli studenti, incluse le gite scolastiche, che possono rivelarsi pericolose. Negli ultimi anni, infatti, tali attività hanno causato la morte di almeno una decina di studenti. La nuova copertura non si limita agli infortuni avvenuti nel tragitto casa-scuola, ma comprende anche quelli che si verificano durante il percorso dall’istituto scolastico al luogo di svolgimento dei progetti di PCTO.
Un altro aspetto cruciale del decreto riguarda gli indennizzi in caso di incidenti gravi. Con le precedenti regolamentazioni INAIL, in caso di decesso dello studente, la sua famiglia non aveva diritto a indennizzi pecuniari. Per ovviare a questa lacuna e fornire tutela sia alle vittime del passato che, si spera non occorrano, del futuro, è stato creato un fondo apposito presso il Ministero del Lavoro.
Questo fondo è destinato specificamente a fornire supporto finanziario alle famiglie degli studenti vittime di incidenti.
In sintesi, il Decreto Legge 48/23 rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ambiente più sicuro per gli studenti, sia all’interno che all’esterno dell’ambiente scolastico, e un rafforzamento delle misure di supporto in caso di incidenti.