Pensioni, donne incassano assegni più bassi del 30% rispetto agli uomini – Il divario pensionistico di genere in Italia è una questione che riflette le disuguaglianze presenti nel mercato del lavoro e che si ripercuote significativamente sugli assegni previdenziali. Secondo il Monitoraggio flussi di pensionamento 2022 e 2023 realizzato dall’INPS, le donne percepiscono il 30,45% in meno rispetto agli uomini in termini di pensione.
Dati sulle Pensioni nel 2023:
- Pensione Media delle Donne: Si attesta su una media di €950, in calo rispetto ai €963 del 2022.
- Pensione Media degli Uomini: Gli uomini ricevono in media €400 in più ogni mese rispetto alle donne.
Questo gap è il risultato di una serie di fattori, tra cui le interruzioni di carriera, i lavori a tempo parziale e i bassi salari, che sono più frequenti tra le lavoratrici. Queste condizioni, spesso influenzate da responsabilità familiari e da una storica disuguaglianza di genere nel mercato del lavoro, portano a una minore accumulazione di contributi pensionistici per le donne.
Effetto di Quota 100:
- 2023: Nel corso dell’anno sono stati erogati 764.907 nuovi trattamenti pensionistici, in diminuzione rispetto all’anno precedente.
- 2022: 865.948 trattamenti pensionistici erogati.
L’effetto di Quota 100, una misura introdotta per consentire un pensionamento anticipato, sta iniziando a scemare, come evidenziato dal calo del numero di nuovi trattamenti pensionistici.
Questi dati mostrano che la previdenza italiana è ancora influenzata da notevoli disparità di genere e da dinamiche lavorative che necessitano di un’attenzione particolare. La riduzione del divario pensionistico di genere richiede non solo misure specifiche nel sistema pensionistico, ma anche interventi mirati a promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro, inclusa una maggiore flessibilità lavorativa e un miglior supporto alle donne nel corso delle loro carriere.
Il gender gap nelle pensioni in Italia, confermato dai recenti dati forniti dall’INPS, riflette il persistente divario salariale tra uomini e donne e ha un impatto diretto sugli assegni previdenziali. Nel 2023, le cifre mostrano una disparità significativa tra le pensioni percepite dalle donne rispetto a quelle degli uomini:
Pensioni nel 2023:
- Pensione Media delle Donne: €950 al mese, in calo rispetto ai €963 del 2022.
- Pensione Media degli Uomini: Superiorità di circa €400 al mese rispetto alle donne, evidenziando un divario del 30,45%.
Pensioni Anticipate:
- Donne: Importo medio di €1.758 al mese.
- Uomini: Importo medio di €2.111 al mese.
Pensioni di Vecchiaia:
- Donne: Pensione media di €758 al mese.
- Uomini: Pensione media di €1.071 al mese.
Questi dati sottolineano come le differenze salariali accumulate nel corso della vita lavorativa si riflettano nelle pensioni. Le donne tendono a ricevere pensioni inferiori a causa di fattori quali minori salari, carriere lavorative interrotte o ridotte (ad esempio per maternità o cura dei familiari), e maggiore incidenza di impieghi part-time.
Il gender gap pensionistico è una questione complessa che richiede soluzioni integrate. Per affrontare questo problema, è necessario intervenire non solo sul sistema pensionistico, ma anche sul mercato del lavoro, promuovendo politiche di uguaglianza salariale, opportunità di carriera equilibrate per uomini e donne, e un maggiore supporto per le donne nel bilanciare responsabilità lavorative e familiari.
Inoltre, la sensibilizzazione e l’educazione finanziaria possono giocare un ruolo cruciale nel preparare meglio le donne ad affrontare le sfide economiche durante la pensione, attraverso una pianificazione previdenziale più attenta e informata.
I dati recenti forniti dall’INPS confermano che il divario di genere presente nel mercato del lavoro italiano si riflette anche sulle pensioni. Inoltre, vi sono significative variazioni nelle erogazioni pensionistiche, sia in termini di genere sia in base alle diverse misure previdenziali.
Gender Gap nelle Pensioni
- Donne: Nel 2023, la pensione media per le donne era di circa €950 al mese, in calo dai €963 del 2022.
- Uomini: Ricevono in media €400 in più al mese rispetto alle donne, con un divario del 30,45%.
Pensioni Anticipate e Quota 100
- Effetto Quota 100: Questa misura, che consentiva l’uscita anticipata dal lavoro, ha visto una riduzione significativa delle erogazioni nel 2023.
- Quota 103: Sostituisce Quota 102, con 218.584 assegni previdenziali erogati nel 2023, segnando un calo del 16,09% rispetto al 2022.
Pensioni Erogate nel 2023
- Totale Pensioni Erogate: 764.907, un calo dell’11,07% rispetto al 2022.
- Trattamenti di Vecchiaia: Calo del 2,38%, con 296.153 pensioni.
- Pensioni Anticipate: Calo del 16,09% rispetto al 2022.
Variazioni nelle Diverse Gestioni Pensionistiche
- Fondo Lavoratori Dipendenti: Calo da 376.753 nel 2022 a 327.558 nel 2023.
- Dipendenti Pubblici: Da 148.544 nel 2022 a 116.952 nel 2023.
- Artigiani, Commercianti, Parasubordinati, Coltivatori Diretti, Coloni, Mezzadri: Tutte queste categorie mostrano un calo nel numero di pensioni erogate dal 2022 al 2023.
Assegni Sociali
- Incremento degli assegni sociali da 84.073 nel 2022 a 88.539 nel 2023.
Questi dati riflettono non solo la situazione attuale delle pensioni in Italia, ma anche le sfide poste dalle recenti riforme previdenziali e dal persistente divario di genere. La riduzione del numero di pensioni erogate e il divario tra uomini e donne sottolineano la necessità di politiche mirate per garantire l’equità e la sostenibilità nel sistema pensionistico italiano.