Un professore di Filosofia presso l’Università di Torino è stato temporaneamente allontanato dalle sue funzioni per un periodo di un mese, senza ricevere stipendio, a seguito di accuse relative all’invio di materiale inappropriato, tra cui foto e video, ad alcune studentesse. La segnalazione di tali comportamenti scorretti è stata effettuata dalle studentesse stesse, le quali sono state ascoltate in più occasioni.
La decisione di sospendere il docente è stata annunciata dal direttore del dipartimento durante un incontro con docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti, scatenando reazioni forti all’interno dell’ateneo. In risposta a questi eventi, il collettivo Studenti Indipendenti e il gruppo transfemminista “Nonunadimeno” hanno organizzato una manifestazione di protesta, durante la quale sono stati esposti numerosi messaggi sui muri del rettorato, denunciando casi di molestie sia fisiche che verbali all’interno dell’università.
Le attiviste hanno dichiarato di aver raccolto testimonianze di abusi tramite un questionario, le quali sono state inoltrate al comitato unico di garanzia, l’ente universitario preposto al trattamento delle discriminazioni, lamentando però l’assenza di azioni concrete in risposta. La protesta ha portato all’interruzione della seduta del senato accademico di martedì.
Il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, ha ribadito il suo impegno contro ogni forma di violenza di genere all’interno dell’istituzione, affermando che “Dentro l’università non deve trovare spazio alcuna forma di violenza sulle donne” e sottolineando l’importanza di intraprendere azioni concrete per contrastare queste violenze.
Durante un convegno a novembre, l’avvocato Elena Bigotti, precedentemente consigliere di fiducia dell’ateneo, ha rivelato che su 100 segnalazioni di discriminazione ricevute nell’ultimo anno, il 13% riguardava molestie di vario tipo, con tre o quattro casi che avrebbero potuto essere classificati come violenza sessuale se presentati in tribunale. Questi dati evidenziano la gravità e l’urgenza di affrontare il problema delle molestie e delle violenze di genere all’interno dell’ambiente accademico.
Il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, ha espresso una ferma condanna nei confronti della violenza sulle donne, descrivendola come una grave piaga sociale da contrastare con determinazione e senza alcuna tolleranza. Geuna ha assicurato un impegno costante dell’ateneo nella lotta contro queste violenze, evidenziando l’importanza di adottare misure severe nei confronti di chi si rende responsabile di molestie e abusi, al fine di tutelare i diritti fondamentali e la dignità delle persone coinvolte.
Anche il ministro Anna Maria Bernini ha sottolineato la necessità che le università siano ambienti sicuri e privi di molestie, riconoscendo l’importanza di questi istituti nella formazione e nel futuro degli studenti.
Bernini ha richiamato all’azione comune e alla responsabilità collettiva di fronte agli episodi di violenza, sottolineando il bisogno di supportare le vittime e di incoraggiarle a denunciare tali episodi, affinché possano essere perseguite legalmente. Ha inoltre evidenziato l’urgenza di creare un ambiente accademico in cui gli studenti, in particolare le studentesse, possano sentirsi sicuri e rispettati, promuovendo la libertà e il rispetto per i loro diritti, obiettivi e sogni.