Ecco quali sono i settori dove si trova più lavoro in Italia, i dati aggiornati al 2023-2024 – Nel 2023, l’ambito lavorativo con il maggiore incremento occupazionale in Italia è stato rappresentato dal comparto dei servizi rivolti alle aziende, come evidenziato dal rapporto annuale redatto da Unioncamere e ANPAL.
Il settore turistico ha avuto un impatto significativo sull’incremento delle opportunità lavorative, con oltre un milione e centomila posizioni aperte. Analogamente, il commercio, il settore manifatturiero e quello dei servizi dedicati alle persone hanno mostrato una forte domanda di lavoro.
Questo articolo mira a fornire una panoramica non solo delle aree con il più alto tasso di impiego in Italia, ma anche delle zone con la maggiore richiesta lavorativa, delle aziende che offrono più posti di lavoro, delle professioni più richieste e di tutti i dati pertinenti all’anno 2023. Il dominio con la più alta concentrazione di opportunità lavorative è quello dei servizi alle imprese.
Questo è confermato dalle cifre di assunzione rilevate nel rapporto annuale 2023 di Unioncamere e ANPAL, annunciato il 23 novembre durante la 32ª edizione di Job&Orienta, l’evento dedicato all’orientamento, all’istruzione, alla formazione e al lavoro, che ha luogo a Verona.
Basandosi sulle analisi condotte, per l’anno 2023 in Italia sono state previste le seguenti assunzioni:
- 1.359.190 nel settore dei servizi alle aziende;
- 1.145.970 nel settore turistico;
- 1.016.200 nell’industria manifatturiera e nelle pubbliche utenze;
- 748.570 nel settore del commercio;
- 690.110 nei servizi rivolti alle persone;
- 549.100 nel settore delle costruzioni.
Queste stime riflettono le tendenze del mercato del lavoro e indicano i settori con la maggiore richiesta di personale qualificato.
Il documento realizzato da Unioncamere e ANPAL ha evidenziato le dinamiche di crescita occupazionale in Italia, segnalando i comparti in più rapida espansione:
- Il settore turistico emerge con previsioni di oltre un milione e centomila nuove assunzioni, marcando un incremento di 160.000 posti rispetto al 2022 e di 291.000 rispetto al 2019.
- Il commercio si attesta con quasi 749.000 posizioni lavorative disponibili, evidenziando una crescita di 77.000 impieghi rispetto all’anno precedente e di 59.000 rispetto al 2019.
- Le costruzioni registrano un aumento di 40.000 assunzioni, raggiungendo un totale di 549.000.
- Le industrie manifatturiere prevedono 957.000 inserimenti lavorativi, con un aumento di 22.000 rispetto al 2022 e di 103.000 rispetto al 2019.
Aziende con il maggior numero di assunzioni nel 2023
Secondo i dati forniti da Unioncamere e ANPAL, le aziende che hanno mostrato una maggiore propensione all’assunzione nel 2023 operano nei seguenti ambiti:
- Servizi di alloggio e ristorazione, nonché servizi turistici, con una percentuale del 77%;
- Settore sanitario, assistenza sociale e servizi sanitari privati, interessando il 73% delle assunzioni;
- Trasporto, logistica e magazzinaggio, anch’essi con una quota del 73%;
- Costruzioni, con il 71% delle assunzioni;
- Public utilities, come energia elettrica, gas, acqua e gestione ambientale, con il 70%;
- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere, che rappresentano il 69%;
- Produzione di gomma e materie plastiche, con il 66%;
- Istruzione e offerta formativa privata, anch’essa con una percentuale del 66%;
- Industrie metallurgiche e di prodotti in metallo, con il 63%;
- Produzione di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, con il 62%.
Questi dati sottolineano la diversità dei settori in crescita e l’ampio spettro di opportunità lavorative disponibili in Italia nel 2023, mostrando un mercato del lavoro in continua evoluzione e adattamento alle esigenze economiche e sociali del paese.
Il Bollettino annuale 2023, elaborato da Unioncamere e ANPAL, fornisce una panoramica dettagliata sulle dinamiche occupazionali nelle diverse regioni italiane, evidenziando quelle con il più alto numero di assunzioni previste:
- Lombardia: guida la classifica con 1.092.950 posti di lavoro disponibili;
- Lazio: si posiziona al secondo posto con 557.380 opportunità di impiego;
- Veneto: segue con 526.610 assunzioni;
- Emilia Romagna: offre 495.240 posti di lavoro;
- Campania: presenta 436.150 opportunità di assunzione;
- Toscana: con 368.490 posti di lavoro disponibili;
- Piemonte: ha previsto 353.930 assunzioni;
- Sicilia: con 301.190 opportunità di impiego;
- Puglia: offre 291.890 posti di lavoro;
- Trentino Alto Adige: con 173.030 assunzioni;
- Sardegna: presenta 152.940 opportunità di lavoro;
- Liguria: con 141.360 posti disponibili;
- Marche: offrono 140.610 opportunità di impiego;
- Abruzzo: con 116.720 assunzioni previste;
- Friuli Venezia Giulia: prevede 113.700 posti di lavoro;
- Calabria: offre 108.250 opportunità di assunzione;
- Umbria: con 64.810 posti di lavoro disponibili;
- Basilicata: ha previsto 35.950 assunzioni;
- Molise: con 19.080 opportunità di lavoro;
- Valle d’Aosta: presenta 18.870 posti di lavoro disponibili.
Nel 2023, quasi la metà delle assunzioni programmate si concentra principalmente in quattro regioni: Lombardia, che da sola conta per il 20% del totale delle assunzioni previste, seguita da Veneto e Lazio, ciascuna con il 10%, e l’Emilia Romagna con il 9%.
Complessivamente, le imprese del Nord Ovest prevedono 1.607.100 assunzioni, quelle del Sud e delle isole 1.462.150, mentre le imprese del Nord Est mirano a inserire 1.308.580 persone. La zona Centro, invece, mostra maggiori difficoltà nel reperimento di personale, con 1.131.290 assunzioni previste.
Le difficoltà nel trovare personale qualificato sono più accentuate nel Nord Est, dove il 50,4% delle imprese segnala questa problematica, superando la media nazionale del 45,1%. Nel Nord Ovest, la percentuale si attesta al 49,5%, mentre al Centro e nel Sud e nelle Isole le percentuali sono rispettivamente del 43,2% e del 40,9%. Questi dati riflettono le sfide e le opportunità del mercato del lavoro italiano nel 2023, con specifiche esigenze regionali.
Secondo il Bollettino annuale 2023 redatto da Unioncamere e ANPAL, le figure professionali più cercate e difficili da trovare sul mercato del lavoro italiano includono:
- Gli ingegneri informatici, i quali registrano un tasso di difficoltà di reperimento dell’81%;
- Le professioni nel campo infermieristico e ostetrico, con un’incidenza dell’80%;
- I tecnici specializzati in costruzioni civili, con una percentuale del 79%;
- Gli esperti in saldatura elettrica e secondo le normative ASME, con il 76%;
- Saldatori e operatori di taglio a fiamma, e idraulici e installatori di tubature idriche e gas, entrambi con il 75%;
- Tecnici responsabili di reti e sistemi telematici, anch’essi con una richiesta del 75%.
Competenze professionali maggiormente richieste nel 2023
Le competenze più valutate dalle aziende per l’anno in questione si articolano come segue:
- Per le posizioni di alto livello, le competenze digitali sono considerate essenziali nel 94% dei casi;
- Per i ruoli intermedi, la flessibilità e l’abilità di lavorare in team sono ritenute cruciali, con una richiesta che supera il 90% delle assunzioni;
- Nei lavoratori specializzati, la flessibilità è un requisito per il 95% delle opportunità di lavoro;
- Per le professioni meno qualificate, la flessibilità è ancora molto richiesta, attestandosi al 90%.
Titoli di studio più richiesti
Quanto ai titoli di studio, per l’80% delle posizioni lavorative è richiesto almeno un diploma di scuola secondaria. Nello specifico:
- 815.430 posti di lavoro sono destinati a candidati con formazione terziaria, inclusi laureati o diplomati ITS Academy;
- 3.673.920 posti richiedono un titolo tecnico-professionale o un diploma di istruzione e formazione professionale;
- 1.019.770 posti sono aperti a chi ha completato la scuola dell’obbligo.
La ricerca di candidati mostra particolare difficoltà per:
- Il 65,5% delle posizioni rivolte a diplomati ITS Academy;
- Il 49% delle offerte destinate a laureati;
- Il 46,9% dei posti per i diplomati professionali.
Tra gli indirizzi di studio maggiormente sollecitati troviamo:
- Amministrazione, finanza e marketing;
- Ristorazione;
- Turismo, enogastronomia e ospitalità;
- Meccanica;
- Sistemi e servizi logistici.
Questi dati riflettono l’importanza crescente di specifiche competenze tecniche e professionali nel mercato del lavoro italiano, sottolineando le aree in cui la domanda di lavoratori qualificati supera l’offerta.