Conseguire la Laurea, ecco quanto costa Laurearsi in Italia – Esplorare le spese necessarie per completare gli studi in un’istituzione di istruzione superiore pubblica è fondamentale per chiunque stia valutando di intraprendere un percorso universitario. Questa guida mira a navigare tra vari costi, dall’iscrizione ai trasporti, passando per gli aiuti all’acquisto dei materiali didattici.
Prima di procedere all’iscrizione in un determinato corso di laurea, è essenziale comprendere le spese previste e gli eventuali supporti finanziari disponibili. In questo contesto, ci concentreremo esclusivamente sulle università statali.
Tra le varie spese, alcune sono ineludibili, indipendentemente dal reddito familiare o dall’ottenimento di borse di studio. Tra queste, la tassa regionale per il diritto allo studio rappresenta una voce di costo fissa che, sotto certe condizioni, può essere oggetto di rimborso.
I costi di iscrizione variano significativamente a seconda del corso di laurea scelto: da quelli meno onerosi, come Lettere Moderne, a quelli più costosi, come Medicina. Per fronteggiare tali spese, esistono diversi tipi di sostegni finanziari offerti dalle istituzioni universitarie, dalle autorità regionali e dallo Stato, volti a facilitare l’accesso e il completamento degli studi nel campo prescelto.
Ottenere una laurea comporta l’affrontare diversi costi fissi, a partire dal momento dell’iscrizione fino al completamento del percorso di studi.
Prima di accedere a qualsiasi corso di laurea, è necessario affrontare il test di ammissione, il cui costo varia a seconda della facoltà e se il corso è a numero programmato o meno. In media, la tassa per partecipare a questi esami è di circa 60 euro, ma può salire fino a 100 euro per corsi particolarmente richiesti come Medicina. Questo aspetto è importante da considerare per chi è indeciso su quale percorso di studi intraprendere e intende sostenere più test di ammissione.
Tassa regionale
Successivamente al superamento del test di ammissione, si incontra una delle prime voci di spesa fisse: la tassa regionale per l’iscrizione. Questa tassa, necessaria per immatricolarsi, ha un importo fisso annuale che va rinnovato ogni anno. L’importo medio è di 140 euro, con variazioni che possono portarlo da 120 a 160 euro, a cui si aggiungono 16 euro di imposta di bollo. Tuttavia, esiste la possibilità di richiedere il rimborso di questa tassa tramite le Aziende per il Diritto agli Studi Universitari, con rimborsi che generalmente vengono erogati entro l’ottobre dell’anno successivo, permettendo così di reinvestire tali fondi per l’iscrizione all’anno successivo.
Tasse universitarie
Le tasse universitarie rappresentano un’altra importante voce di spesa, variabile in base al corso, alla facoltà, all’università di appartenenza e al reddito dello studente, misurato attraverso l’ISEE. Le università adottano un sistema di calcolo delle tasse basato su fasce di reddito:
- Per redditi fino a 20.000 euro non si applicano tasse, rientrando nella cosiddetta “no tax area”, dove spesso si ha anche diritto a borse di studio.
- Per redditi tra 20.000 e 30.000 euro, si applicano riduzioni sulle tasse che variano dall’80% al 10%.
- Non presentare l’ISEE comporta il pagamento dell’importo massimo delle tasse universitarie.
Per redditi superiori ai 30.000 euro, le tasse si pagano per intero, ma è possibile dividerle in tre rate con scadenze distribuite durante l’anno accademico. Attenzione: il mancato rispetto delle scadenze può portare a sovrattasse significative, che vanno da 60 a 80 euro e possono raddoppiare dopo 60 giorni di ritardo. In alcuni casi, il ritardo nei pagamenti può anche precludere la possibilità di svolgere esami o richiedere certificazioni.
Oltre al calcolo dell’ISEE, esiste un’ulteriore modalità per ottenere l’esenzione dalle tasse universitarie, applicabile al primo anno di studi: la valutazione del voto di diploma di maturità. Gli studenti che hanno conseguito il diploma con il punteggio di 100/100 o 100 e lode sono esentati dal pagamento delle tasse universitarie per il primo anno accademico.
Tassa di laurea
Concluso il percorso di studi, che sia di durata triennale, quinquennale o biennale nel caso di corsi magistrali, gli studenti si apprestano a redigere la loro tesi di laurea e a prepararsi per l’esame finale. Questo momento cruciale del percorso accademico comporta il pagamento di una tassa specifica, similmente a quanto avviene per l’esame di maturità. L’importo di questa tassa di laurea varia a seconda del corso di studi frequentato, ma si colloca mediamente intorno ai 30 euro. Questa spesa rappresenta uno degli ultimi step finanziari che lo studente deve affrontare prima di ottenere il titolo di studio.
Affrontare un percorso di studi universitari richiede la considerazione di molteplici spese, che vanno oltre le sole tasse accademiche. Per molti studenti, ciò implica trasferirsi o pendolare per avvicinarsi alla propria università, con implicazioni significative sui costi di vita.
Abitazione
La scelta dell’alloggio rappresenta una delle principali voci di spesa per gli studenti fuori sede. Il costo di una stanza varia notevolmente in base a diversi fattori, quali il tipo di alloggio (appartamento condiviso, stanza singola o doppia), i servizi inclusi (ad esempio, utenze e internet) e la prossimità all’ateneo. Mentre in città come Palermo è possibile trovare alloggi a un prezzo medio di 170 euro al mese, in metropoli come Milano e Roma i prezzi possono facilmente raggiungere o superare i 400-500 euro mensili.
Trasporti
Il costo dei trasporti rappresenta un’altra spesa rilevante, specialmente per coloro che scelgono di fare i pendolari. Ad esempio, percorrenze di circa 60 km possono avere un costo annuo fino a 600 euro. Tuttavia, esistono possibilità di ottenere sconti, come il programma “Me lo merito” della Regione Lazio o presentando l’ISEE agli uffici regionali dei trasporti. Gli studenti devono valutare l’opzione più conveniente tra l’abbonamento mensile e quello annuale, considerando i periodi di non frequenza, con la possibilità di rateizzare il pagamento tramite accordi con alcune banche.
Materiali didattici
I libri di testo rappresentano un’esigenza indispensabile e spesso costosa. Per corsi come Lettere Moderne, i prezzi variano dai 10 ai 30 euro per volume, mentre per studi specialistici come Medicina, i costi possono salire da 30 a 200 euro. Esistono diverse strategie per mitigare queste spese, come l’acquisto di libri usati, il ricorso a borse di studio specifiche per i materiali didattici o la fotocopia legale di parti limitate dei testi. Alcune regioni offrono rimborsi per l’acquisto di libri fino a 300-380 euro, e le università mettono a disposizione spazi per fotocopie a costi contenuti. Inoltre, i neodiciottenni possono sfruttare il Bonus Cultura per acquistare i primi testi.
In sintesi, il percorso universitario in Italia si accompagna a una serie di spese che vanno ben oltre le sole tasse d’iscrizione, ma esistono diverse forme di supporto e agevolazioni per facilitare l’accesso e la permanenza degli studenti nel sistema di istruzione superiore.