Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo Parini, ha dimostrato un forte senso di responsabilità e dedizione nei confronti della sua comunità scolastica in seguito all’occupazione dell’istituto da parte degli studenti avvenuta martedì 4 marzo. In una dichiarazione, il preside ha espresso la sua intenzione di rimanere presente nell’edificio scolastico per tutta la durata dell’occupazione, annunciando addirittura di aver pianificato di trascorrere la notte all’interno della scuola per monitorare la situazione e garantire la sicurezza degli studenti.
Barrella ha manifestato preoccupazione per l’incolumità dei ragazzi coinvolti e per il rischio che persone estranee, con possibili cattive intenzioni, potessero infiltrarsi e causare danni alla struttura. Il preside ha fatto riferimento a un recente episodio simile avvenuto al liceo Severi Correnti, che ha portato a danni significativi, stimati attorno ai 70.000 euro.
Nonostante le sue preoccupazioni, Barrella ha descritto una situazione generalmente tranquilla all’interno del liceo Parini, menzionando che gli studenti occupanti avevano organizzato assemblee e proiettato un film nella mattinata. Le motivazioni dell’occupazione sembrano riflettere tematiche comuni ad altre proteste studentesche, tra cui le critiche indirizzate al ministro Valditara, gli scontri recenti tra studenti e forze dell’ordine, e una richiesta generale per un maggior sostegno psicologico agli studenti.
Il preside ha evidenziato l’importanza di esprimere il proprio dissenso in maniera costruttiva, sottolineando la differenza tra manifestare pacificamente e impedire agli altri di esprimere opinioni divergenti. Barrella ha ribadito il suo approccio tollerante e aperto al dialogo, confermando di non aver richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per porre fine all’occupazione, a patto che gli studenti mantengano un comportamento civile.
Ha tuttavia richiesto che vengano identificati gli individui non appartenenti alla comunità del Parini, per prevenire eventuali situazioni di rischio.
Questo episodio sottolinea l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco all’interno della comunità scolastica, elementi fondamentali per affrontare le questioni in modo costruttivo e sicuro.
La gestione delle occupazioni scolastiche da parte di Massimo Nunzio Barrella, preside del liceo Parini, evidenzia un approccio equilibrato e responsabile, frutto dell’esperienza maturata in occasione delle precedenti occupazioni. Avendo già affrontato situazioni simili, Barrella ha sviluppato una strategia che mira al dialogo costruttivo e alla prevenzione di eventuali episodi di violenza o danni alla struttura scolastica. La sua priorità è garantire un ambiente sicuro per gli studenti, mantenendo aperte le linee di comunicazione.
La concessione di due giorni di cogestione la settimana precedente, durante i quali gli studenti hanno potuto organizzare incontri su temi di attualità, dimostra la volontà del preside di incoraggiare l’espressione libera e responsabile del pensiero critico tra i giovani. Questo atteggiamento aperto, tuttavia, non esclude la consapevolezza dei rischi associati a tali eventi, come il potenziale per disordini o incidenti che potrebbero mettere in pericolo sia gli studenti sia l’integrità delle strutture scolastiche.
Barrella si impegna a restare presente nella scuola durante l’occupazione, anche pernottando all’interno dell’edificio se necessario, per monitorare la situazione e intervenire prontamente in caso di problemi. La sua decisione di vigilare personalmente sulla sicurezza dell’istituto, soprattutto durante le ore notturne, riflette un senso acuto di responsabilità verso i suoi studenti, in particolare verso i minorenni, e l’impegno a proteggere la scuola da possibili danneggiamenti.
Barrella respinge fermamente qualsiasi accusa di autoritarismo, sottolineando la sua dedizione alla libertà di pensiero all’interno di un contesto democratico. La sua gestione delle occupazioni scolastiche si basa su principi di rispetto reciproco, dialogo e responsabilità condivisa, elementi che ritiene fondamentali per una comunità scolastica salda e coesa.
La sua esperienza e il suo approccio alle sfide poste dalle occupazioni scolastiche rappresentano un esempio di come sia possibile gestire situazioni potenzialmente conflittuali con equilibrio, mettendo al primo posto il benessere degli studenti e la salvaguardia dell’istituto, pur promuovendo un ambiente in cui si possa liberamente esprimere il dissenso e il dialogo su temi importanti.