E’ di questi giorni la notizia che l’Inps ha dato il via alle domande per l’APE Volontaria, un provvedimento che prevede l’uscita anticipata dal mercato del lavoro fino a 43 mesi prima della pensione di vecchiaia, anche per il settore scuola arrivano novità in tema di pensioni, con una recente nota (Nota Prot. 7673 del 08/02/2018) il Miur (Ministero dell’Istruzione) ha dato infatti il via libera all’uscita dal lavoro per i lavoratori che operano nel settore scuola come docenti, personale ata e dirigenti scolastici attraverso con l’anticipo pensionistico denominato Ape Sociale.
Ape Sociale Scuola come funziona e chi ne ha diritto
L’Ape sociale è uno dei diversi provvedimenti varati nel corso del 2017 ai fini del pensionamento anticipato dei lavoratori, nel dettaglio questo strumento preve un assegno mensile (a carico dello Stato) che potrà essere richiesto dai lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di età, questo assegno mensile avrà lo scopo di sostenere economicamente il lavoratore fino al raggiungimento del requisito d’età per la pensione di vecchiaia che a partire da quest’anno è pari a 66 anni e 7 mesi per tutti, dal 2019 sarà invece pari pari a 67 anni d’età.
Per quanto l’importo dell’assegno esso sarà uguale all’importo della pensione che il lavoratore riceverà una volta raggiunta l’età pensionabile ma non potrà superare i 1.500 euro mensili, l’assegno inoltre potrà essere percepito per una durata massima di 3 anni e 7 mesi: l’età per l’accesso all’Ape sociale slitterà dunque a 63 anni e 5 mesi.
Di seguito andiamo a vedere chi può accedere all’Ape Sociale:
- i lavoratori che al momento della domanda abbiano già compiuto 63 anni di età
- i lavoratori che siano, o siano stati, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria
- i lavoratori che siano, o siano stati, iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, o alla gestione Separata Inps, purché cessino l’attività lavorativa e non siano già titolari di pensione diretta.
Per quanto riguarda i requisiti è necessario che chi presenti la domanda abbia almeno 30 anni di contributi (contando tutti i periodi non coincidenti maturati presso le gestioni Inps), se invalidi dal 74% in su, caregiver o disoccupati, 36 anni se appartenenti alla categoria degli addetti ai lavori gravosi. Le donne possono avere per ogni figlio uno sconto di un anno, nel requisito contributivo richiesto, sino a un massimo di 2.
Come specificato questo provvedimento è esteso a tutti i lavoratori della scuola quindi Docenti, Personale ATA e Dirigenti Scolastici che appartengono alle seguenti categorie:
- lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ai sensi della Legge 104; la legge di bilancio 2018 ha esteso questa possibilità anche a chi assiste un familiare di secondo grado convivente, con handicap grave; per questa categoria di lavoratori l’Ape sociale richiede un minimo di 30 anni di contributi;
- lavoratori che possiedono un’invalidità uguale o superiore al 74%; anche per questa categoria di lavoratori l’Ape sociale richiede un minimo di 30 anni di contributi;
- professori di scuola pre-primaria (scuola dell’infanzia, asili nido), che abbiano esercitato l’attività gravosa per almeno 6 anni nell’ultimo settennio; la legge di Bilancio 2018 ha abolito il requisito che faceva riferimento al tasso Inail minimo del 17 per mille ed ha introdotto la possibilità di riconoscere l’anticipo pensionistico anche a chi ha svolto la mansione gravosa per almeno 7 anni nell’ultimo decennio, ; per questa categoria di lavoratori l’Ape sociale richiede un minimo di 36 anni di contributi.