Il personale ATA, i Docenti e Dirigenti scolastici italiani annunciano per il giorno 23 febbraio 2018 lo sciopero nazionale per il mancato rinnovo del contratto per il comparto Istruzione. Sebbene i ritardi nei pagamenti di stipendio degli scorsi mesi già abbiano irritato gli animi dei di coloro che prestano servizio presso le scuole italiane adesso rieccoci con altre problematiche ugualmente difficili da risolversi, ed ecco il ricorso allo sciopero da parte degli insegnanti che non assicurano il loro svolgimento delle lezioni.
Il Miur annuncia e conferma la data dello sciopero prevista per il giorno 23 febbraio 2018 con una circolare inviata agli Uffici Scolastici Regionali, durante la quale annuncia che non verrà garantito il normale svolgimento delle lezioni. Lo sciopero coinvolgerà parte docenti, personale ATA, Dirigenti Scolastici e tutti i lavoratori dei servizi collegati alla scuola rappresentati da importanti sigle sindacali, come ad esempio Unicobas e CUB Scuola.
Le motivazioni dello sciopero sono diverse e tra le quali spicca la protesta del CUB Scuola che evidenzia la scarsa importanza che viene data ai diplomati magistrale, in quanto dopo la sentenza del Consiglio di Stato non hanno più alcuna certezza sul loro futuro professionale.
Diversi i Sindacati che hanno aderito allo sciopero, le OO.SS. che hanno aderito allo sciopero della scuola:
- SGB; USI Educazione c/o USI AIT; OR.S.A. Scuola; USI SURF;-CUB Scuola, Università e Ricerca; Cobas (Comitati di Base della scuola); Unicobas scuola (Federazione sindacale dei comitati di base); USB PI.
Vediamo le regole da rispettare per tale sciopero del 23 febbraio, innanzitutto le scuole dopo la circolare URS hanno l’obbligo di comunicare agli alunni e alle loro famiglie che venerdì 23 febbraio non è garantito il normale svolgimento delle lezioni, gli insegnanti non hanno l’obbligo di informare studenti e Dirigenti Scolastici nel caso si decida di aderire allo sciopero.
Inoltre giorno successivo allo sciopero le scuole dovranno comunicare il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, in quanto occorrerà fare il ricalcolo retribuzione sottraendo la giornata non retribuita per l’adesione allo sciopero.
Alla base dello sciopero del 23 Febbraio c’è la questione dei diplomati magistrale, che dopo la sentenza del Consiglio di Stato non hanno più alcuna certezza sul loro futuro professionale, ma anche al resto del personale della scuola in attesa del rinnovo di contratto.
Una manifestazione nazionale aperta – come ribadito dal CUB Scuola – a tutti i sindacati che concordano con le motivazioni dello sciopero.