Come già noto la nostra società si sta evolvendo sempre più grazie all’utilizzo di mezzi elettronici che permettono di condurre una vita più semplice, facendo così arretrare le pratiche burocratiche cartacee, ma non solo. Le iniziative per la Scuola Digitale introdotte negli ultimi anni cominciano a dare i primi frutti, le iniziative riguardano il tema di Piano Industria 4.0 e di scuola digitale, ma il problema fondi economici resta sempre lo stesso.
Dopo un’accurata indagine annuale della Commissione Ue sui progressi nel settore digitale in Europa (Edpr), è emerso che nonostante alcuni miglioramenti, l’Italia è solo al 25esimo posto tra i 28 per livello di digitalizzazione raggiunto.
L’indice digitale (Desi- Digital Economy and Society Index) riportato nell’indagine della Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamento degli Stati membri dell’UE verso un’economia e una società digitali si è basata su indicatori come: uso di internet, integrazione della tecnologia digitale, Servizi pubblici digitali, connettività e capitale umano.
Solo nell’ultimo anno sensibili si sono però registrati progressi, come ad esempio progressi nel settore servizi pubblici digitali e nell’ambito della trasparenza e della disponibilità dei dati aperti dove l’Italia si classifica infatti sesta nel ranking europeo.
Il Piano però come già accennato sopra nell’articolo include alcune problematiche che bloccano lo sviluppo totale rallentando così il percorso di attuazione del piano, infatti, solo alcuni dei poli di innovazione digitale sono operativi e i centri di competenza non ancora aperti rischiano di non poter usufruire delle giuste provvigioni economiche.
La Commissione ha sottolineato sul tema del Digital Divide e quindi della connettività, come sia importante attuare un piano di attivazione di una rete a banda larga che si estenda a tutte le città includendo anche le zone rurali. Tale idea di estensione di copertura ci porterebbe ad essere al passo con gli altri paesi europei in quanto con il 76% della popolazione che accede ai servizi su rete ultraveloce e cioè oltre i 30Mbps, stiamo davvero messi male rispetto agli altri paesi.
Il “Desi” riporta i seguenti dati a livello europeo di cui emerge che il 44% della popolazione ha assenza di digital skill di base, mentre i paesi più all’avanguardia sarebbero: Danimarca; Lussemburgo, Finlandia, Svezia e Olanda.