L’INPS ha diffuso i dati sulle richieste di pensioni per il comparto scuola, secondo l’istituto di previdenza nazionale le domande pervenute sarebbe circa 41mila (docenti, personale ata e dirigenti scolastici) con un aumento del 30% rispetto alle domande pervenute lo scorso anno 2017, le domande di pensione presentate riguarderanno i pensionamenti i vigore già da settembre 2018.
Nella diffusione dei dati l’INPS ha precisato che sul totale delle domande presentate 36.700 persone sono state accolte, mentre per le restanti 4.600 tale diritto non è stato al momento riconosciuto, inoltre l’INPS ha precisato anche l’infondatezza della notizia delle differenze di circa “200 giorni”.
Tuttu gli esiti delle verifiche condotte sulle domande di pensionamento sono state comunicate al Ministero dell’Istruzione attraverso l’invio dei file contenenti gli elenchi, a partire dal 30 aprile scorso, con contestuale aggiornamento sulle lavorazioni via via effettuate dalle strutture territoriali dell’Istituto.
L’INPS fornisce delle precisazioni anche le modalità di calcolo, infatti nei giorni scorsi erano diverse le notizie che riportavano differenti modalità di calcolo adottare dall’INPS, l’istituto ha da sempre adottato il criterio dell’anno commerciale per la verifica del diritto alla pensione.
L’eventuale differente modalità di calcolo adottata dal ministero in ogni caso può comportare esclusivamente limitate differenze con riferimento ai periodi pre-ruolo, riconosciuti con provvedimenti di competenza del Miur e, pertanto, il riferimento a potenziali differenze di circa 200 giorni è da ritenersi destituito di ogni fondamento.
Infine, l’istituto evidenzia che il passaggio dell’attività di certificazione, garantendo la piena certezza del diritto, assicura la coerenza tra diritto verificato in anticipo e diritto in sede di liquidazione della pensione, superando il problema dei disallineamenti che si sono verificato negli scorsi anni.