La questione legata ai docenti Diplomati Magistrali continua a tenere banco sia tra i diretti interessati, sia nei palazzi della politica ed anche nelle aule di tribunale, non passa giorno infatti che non ci siano sentenze a favore o sfavore dei docenti Diplomati Magistrali, il Governo Lega-5 Stelle più volte ha ribadito la volontà di voler risolvere la questione in maniera definitiva salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro che sono migliaia, ma il compito non è semplice.
Ad oggi ciò che l’attuale governo è riuscito a fare è l’istituzione di un concorso straordinario riservato a questa categoria di docenti, il provvedimento è stato introdotto all’interno del Decreto Dignità entrato in vigore il 12 agosto 2018, il requisito di accesso anche in questo caso l’abilitazione, ma sono richiesti anche due anni di servizio sul posto per il quale si concorre.
Come se non bastasse a complicare la già precaria e confusa sitazione è arrivata la recente intromissione del Consiglio di Stato il quale ha preso in mano il bando dedicato ai docenti abilitati laureati e dottori di ricerca, il Consiglio di Stato nell’ordinanza depositata – scrive l’Ansa – osserva che nel periodo dal ’90 al 2017, ovvero quando l’abilitazione era requisito per partecipare ai concorsi, averla conseguita o meno è dipeso da un complesso di circostanze casuali, non dipendenti dalla diligenza o dal merito dell’interessato, cosicché, il mantenere la riserva agli abilitati costituirebbe un’irragionevole disparità di trattamento rispetto ai laureati.
Conseguire o meno quei crediti non dipendeva dalla loro volontà o negligenza, a sperare in una stabilizzazione sono anche i diplomati magistrali supplenti, da anni nella scuola primaria e dell’infanzia che rischiano di uscire dalle Graduatorie, ottenuta dal Miur la proroga dei contratti per 1 anno ora si attende un nuovo concorso pubblico in autunno.
Nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse ritenere motivate le motivazioni del Consiglo di Stato, anche il concorso pensato per i docenti di infanzia e primaria potrebbe risentirne, a farlo notare è l’ex Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli la quale afferma che forse la Consulta ammetterà alcune tipologie di percorsi formativi o potrebbe considerare il concorso straordinario troppo facilitante e leggero e potrebbe annullarlo.
Tutto questo si rifletterebbe anche sul concorso straordinario per i docenti diplomati magistrali, ora si attende una risposta da parte della Corte Costituzionale senza la quale la situazione resta in stallo, al momento non si conoscono i tempi di risposta dell’ente.
Tutte le altre notizie sui Diplomati Magistrali qui.