Partita IVA e Flat Tax sono gli argomenti caldi degli ultimi giorni (diciamo anche delle ultime settimane), i provvedimenti inseriti nel contratto di governo e le promesse prese sui temi dell’economia ruotano intorno a questi due temi, il governo Lega-5 Stelle vuole abbassare la pressione fiscale per far respirare le tasche degli italiani ed anche dell’economia in generale.
Come detto nelle ultime settimane si è parlato molto della Flat Tax sulla quale sono state avanzate molte proposte, tra tutte quelle fatte le più accreditate sono quelle che vorrebbero un piccolo assaggio di Flat Tax partendo dalle Partite IVA, cioè dalle imprese, società e lavoratori autonomi, l’ipotesi più fattibile al momento, considerando anche le copertrue economiche, è quella di modificare l’attuale regime forfettario, in particolare le soglie di fatturato annuo e l’aliquota da cui poi si pagano le tasse.
La modifica più importante riguarderà proprio le tasse pagate, saranno previsti due regimi fiscali, il primo con un’aliquota al 15% per tutti coloro che fatturano fino a 65mila euro, senza contabilità e Iva, ed una seconda aliquota al 20% per chi fattura fino a 100 mila euro annui.
Tra le novità possibili anche una mini flat tax con un’aliquota al 5%, per tre-cinque anni, per le start up di giovani under 35, con ricavi fino a 65mila euro.
Sul tavolo del governo anche l’opzione di un taglio delle accise, la cedolare secca sulla locazione degli immobili commerciali, l’Ires al 15% per le società che reinvestono gli utili. Si ragiona anche su un taglio dell’Irpef, dal 23 all 22%. E’ possibile comunque che la riduzione slitti al 2020.
Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale, siamo in una fase dove il governo sta cercando di capire quale sia la miglior soluzione applicabile tenendo anche conto delle coperture finanziarie, infatti tutto ruota intorno ai fondi disponibili per applicare questo primo assaggio di Flat Tax.