Non molto tempo fa era emersa una vera e propria fabbrica di diplomi falsi (diplomificio) che aveva portano alla denuncia e all’arresto di diverse persone, a distanza di pochi mesi emerge un’altra situazione analoga, sempre diplomi falsi ma questa volta gli indagati sono molti di più quasi 110 tra dirigenti scolastici, insegnanti e personale di segreteria.
I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, l’associazione per delinquere, il falso commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico, la rivelazione del segreto di ufficio e l’abuso di ufficio.
Tra le persone coinvolte anche un ex deputato regionale e dirigente scolastico che è stato trovato con trecentomila euro in contanti in una scatola di scarpe dagli uomini della guardia di finanza
Le indagini condotte dalla procura di Agrigento si sono concentrate su 4 scuole paritarie accusate di “vendere” diplomi: l’istituto Pirandello di Licata, il Pirandello di Canicattì, l’Alessandro Volta di Canicattì, tutti nell’Agrigentino, e l’istituto San Marco di Acireale (Ct). secondo la procura i diplomi falsi messi in circolazione sarebbero circa 22.
L’inchiesta sui diplomi falsi è partita da una segnalazione-denuncia. “È stata raccolta una preliminare segnalazione che ci ha indotti ad indagare – ha spiegato Salerno -.
C’era una struttura che permetteva di costruire un percorso scolastico falso: dagli esami mai sostenuti fino ad inquinare anche la prova di maturità fornendo anticipatamente il tema svolto ai candidati”. Secondo quanto emerso sarebbero state gestite anche le prove orali degli esami di maturità con delle tesine costruite a tavolino.