Le impronte digitali per contrastare il fenomeno dell’assenteismo nella pubblica amministrazione sta per diventare una realtà, la novità verrà introdotta dal nuovo decreto di legge sulla PA (Pubblica Amministrazione) che vuole a tutti i costi risolvere l’anno problema dell’assenteismo che affigge la PA che molte volte è balzata agli onori delle cronache proprio per episodi di dipendenti statali beccati a fare tutto tranne lavorare.
I badge e i fogli presenze sono strumenti inadeguati e non sufficienti per contrastare questo odioso fenomeno, si legge nella relazione al decreto di legge, e quindi viene prevista «l’applicazione generalizzata delle presenze in servizio basati sulla registrazione dei dati biometrici e sull’installazione di apparati di sorveglianza.
Sull’introduzione delle impronte digitali per marcare la presenza al lavoro è intervenuta anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno la quale ha dichiarato che il Governo ed il suo Ministero in particolare, vogliono evitare che si siano comuni o altri uffici pubblici dove la gente non lavora o si assenta anche temporaneamente senza averne diritto, domani in Consiglio dei Ministri passerà, in via definitiva, il provvedimento che prevede che ci siano controlli biometrici nella Pubblica Amministrazione.
La Ministra ha precisato che i controlli non avverranno solo attraverso le impronte digitali ma potranno avvenire anche attraverso l’identificazione facciale, o con l’iride.
L’obiettivo del Governo è quello di debellare i furbetti del cartellino, un fenomeno che da anni affligge la pubblica amministrazione e che fino ad oggi non si è riusciti ad eliminare inoltre in Consiglio dei ministri c’è un provvedimento che si chiama provvedimento ‘Concretezzà, che cerca di aiutare anche i comuni che sono rimasti più indietro. Manderò dei tutor, il Nucleo Concretezza» per aiutare quelli che restano indietro: in «Italia abbiamo troppe velocità, non possiamo pensare che con diverse velocità cresciamo tutti»