Per la Pensione del Personale ATA il Ministro dell’Interno Matteo Salvini mette dei palatti e raffredda gli animi di quanti speravano che nel corso del 2019 potevano andare in pensione, secondo le stime fatte all’interno della scuola tra personale docente e personale ata si stimano circa 80 mila pensionamenti, una cifra enorme che dal Governo stanno in qualche modo arginando.
A conferma di ciò sono le stesse dichiarazioni del Ministro Salvini il quale in un’intervista ha dichiarato “se ne vanno in pensione centomila persone in settori chiave dell’amministrazione pubblica come le scuole e gli ospedali e’ ovvio che non possiamo consentirlo.
Secondo le ultime informazioni che provengono dal governo l’intenzione sarebbe quella di prevedere delle regole differenti per i dipendenti della pubblica amministrazione rispetto ai pensionamenti dei dipendenti privati, l’obiettivo è quello di impedire un esodo di massa ma consentire un graduale abbandono del mondo del lavoro, per questo nel corso dell’intero 2019 ci saranno tre o quattro finestre per procedere a scaglioni.
Il tutto sarà contenuto all’interno di un decreto legislatico ad hoc per attuare regole diffenti per i dipendenti della PA, a confermarlo è stato anche il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, altre voci vorrebbero anche delle penalizzazione per i dipendenti pubblica che andranno in pensione, ma su questo aspetto il governo non ha dato conferme.
Stando alle voci tra le possibili penalizzazioni ci potrebbero essere dei ritardi nel pagamento del TFR. Per quanti opteranno per la quota 100 andando in pensione a 62 anni, si pensa ad un tempo fino a 5 anni per il pagamento del TFR/TFS, pagando la somma al compimento dei 67 anni.
Altro al ritardo nel pagamento del TFR potrebbe esserci anche un ritardo nel pagamento dell’assegno mensile di pensione che potrebbe slittare a circa 6 mesi dopo aver lasciato il mondo del lavoro, ricordiamo che si tratta ancora di soluzioni possibili e di soluzioni presenti in bozze, nulla di definitivo.