Una delle piaghe della nostra società oltre la droga, è il vizio del gioco, un business che è sempre in crescita a danno di tantissimi giocatori che tentano la sorte scommettendo e giocando con le famose macchinette.
Sebbene il gioco d’azzardo sia vietato ai minori di diciotto anni, tanti sono i centri scommesse e bar che non tengono conto della normativa e si popolano di minorenni che sempre più spesso trascorrono interi pomeriggi o mattinate nei loro centri scommesse, e allora come debellare una piaga che porta ad un circolo vizioso senza fine?
Il Tar della Campania ha deciso di dire basta alle sale scommesse vicino alle scuole e chiese dopo il ricorso presentato da una esercente di Avellino, a cui il Questore non ha concesso la licenza per l’attività di raccolta scommesse.
La sala scommesse in questione è collocata a meno di 500 metri da un istituto superiore e per tal motivo non rispetta la norma sulle distanze minime contenuta nel regolamento comunale sul gioco d’azzardo, in quanto potrebbe divenire il luogo “preferito” dai minorenni per trascorrere li le ore che dovrebbero essere dedicate allo studio.
Il Tar ha stabilito che i requisiti necessari per aprire una nuova attività di sala scommesse includono non solo quelli richiesti dalla legislazione di pubblica sicurezza, ma devono possedere anche requisiti sul rispetto delle normative regionali o comunali, tra i quali le distanze minime delle attività commerciali dai luoghi “sensibili”.